Calligrammi
Con i Calligrammes [Calligrammi], apparsi nel 1913, Apollinaire inaugura una nuova espressione, o piuttosto trascrizione, del verso-liberismo. Se il calligramma suppone una segmentazione aleatoria del materiale lessicale, troviamo nella raccolta, fianco a fianco delle poesie che chiameremo di fattura piuttosto "classica", e cioè lineari.
Vedremo in un primo tempo la pertinenza dell'oggetto specchio nell'estetica di Apollinaire, perché incrocia le nozioni di cubismo e di "veridicità lirica". Esso permette anche di gettare un ponte tra poesie lineari e "ideogrammi lirici", nella misura in cui lo specchio non riflette; cristallizza. In un secondo tempo, attardandoci più precisamente su Legami, vedremo che è questione, in modo più generale, della comunicazione come nuova religione, e che il calligramma permette di ritornare ad una comunicazione più "viva e vera".
Se consideriamo il verso di Cuore, Corona e Specchio: "In questo specchio sono racchiuso vivo e vero così come si immaginano gli angeli e non come sono i riflessi", possiamo vedervi l'affermazione di un rifiuto dei riflessi, cioè del trompe-l’œil, e delle aspirazioni mimetiche nell'arte. Siamo decisamente ben lungi dallo specchio di Stendhal. Ma allora come comprendere il nome dell'autore che appare al centro dello specchio? Ciò che vediamo non è un riflesso del poeta, né un ritratto figurativo; il riflesso all'infinito (mise en abyme) del poeta, attraverso la poesia e attraverso la firma, fa apparire, sembra, un'identità letteraria, cioè l'opera intera.
Possiamo allora abbozzare un accostamento tra il calligramma e l'estetica cubista: i ritratti di Picasso, quello di Dora Maar ad esempio, tentano di afferrare l'essere rappresentato con tutte le sue sfaccettature allo scopo di cristallizzarne l'identità: afferra o rappresenta l'immaginario ed il vissuto, l'apparenza e la profondità, attraverso la giustapposizione di tutti i punti di vista. Questa giustapposizione si ritrova nei calligrammi, non fosse altro che nei titoli; questo collage fa allora nascere un significato che va ben al di là della semplice rappresentazione. Prendiamo l'esempio del "Cuore": "Il mio cuore simile ad una fiamma rovesciata"; il motivo della comparazione è pittorico, perchè é il disegno di un cuore messo alla rovescia può evocare una fiamma. Ma da questa comparazione non nasce soltanto un disegno: il verso può anche essere così compreso: un "cuore simile ad una fiamma rovesciata", se si considera che "cuore" è una sineddoche per il sentimento amoroso e se ci si riferisce alla simbolica del fuoco in amore, suggerisce allora un sentimento di tristezza, come se la dimensione pittorica fosse un nuovo modo di far significare il linguaggio.
I Calligrammi sono divisi in sei insiemi di lunghezza più o meno eguale, che sono "le sei facce di un cubo, la prima volta verso l'anteguerra, l'ultima verso la vittoria", ci dice Butor nella prefazione. Si noterà che tutte le sezioni, ad eccezione della quinta, mischiano calligrammi e poesie letterarie. La sezione che ci interessa è la prima, Ondes [Onde] », e quest'ultima si apre con una poesia intitolata Liens. Questa poesia è in versi liberi ed è composta di sette strofe molto ineguali: ritroviamo là la segmentazione aleatoria del materiale lessicale che prevaleva nel dispositivo calligrammatico, perché alcune strofe non sono composte che di un verso e certi versi non sono composti che di una parola. Sembrerebbe che ciò che comanda la composizione e la disposizione della poesia sia dìsordine lessicale; infatti, il testo lavora e fila la metafora del legame, realtà astratta, attraverso la corda, la ragnatela, ecc., realtà concrete. Il testo sembra obbedire a questo solo imperativo di espressività o di simbolizzazione, attraverso la messa in presenza simultanea di due riferimenti eterogenei, attraverso la metafora, ma tuttavia legati e tessuti dal testo.
Fonte: letteraturagrafica.over-blog.com
Salvador Dalì, Acquaforte colorata a mano VIII / XXV Venduto
Salvador Dalì, Coeur Couronne et Miroir 1979
Rara acquaforte su carta di riso colorata a mano, numerata e firmata a matita dall'artista VIII / XXV
L'opera è ispirata all'opera di Guillaume Apollinaire Calligrames
Nella cartella contenente la tavola compaiono alcuni galligrammi del poeta francese. L'opera è inserita in modo removibile all'interno della cartella stessa.
Dimensioni esterne 38,5x28 cm, Netto acquaforte 15x11 cm
Ottimo stato di conservazione generale

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